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Proteggere il patrimonio artistico italiano? Ci penserà un software

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07/11/2022

A firmare la tecnologia è Leonardo e promette di mettere in cassaforte i nostri beni storici e culturali fornendo un monitoraggio in tempo reale in grado di restituire una serie di informazioni necessarie per prevenire i pericoli ai quali sono esposti

Prevenire situazioni di vandalismo e di degrado, rischi idrogeologici, ma soprattutto fondamentale per la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale italiano. Sono solo alcuni degli obiettivi della nuova piattaforma di “global monitoring” denominata X-2030 da Leonardo, azienda leader nella ricerca aerospaziale e di difesa. Basti pensare che la nostra penisola è inserita dalla prestigiosa World Heritage List di Unesco come una delle zone al mondo con la più alta concentrazione di beni culturali, oltre al fatto di possedere ben 58 siti riconosciuti come “patrimonio dell’umanità”. E se i sistemi di videosorveglianza sono sicuramente un valido aiuto nella protezione di questo forziere di bellezze di certo non sono sufficienti. Per questo è scaturita l’esigenza di un monitoraggio continuo e costante delle condizioni strutturali dei monumenti e dei beni storici, ma anche dell’ambiente circostante al fine di garantirne l’integrità e poter consegnare quella bellezza alle future generazioni. X-2030 sfrutta tecnologie avanzate – IA, cloud, supercalcolo, algoritmi di deep learning e video analytics – per fornire in real-time una fotografia della situazione e un supporto alle decisioni degli operatori. In grado dunque di processare una quantità infinita di dati da diverse fonti per restituire informazioni utili per capire in modo più profondo i fenomeni in atto. Un sistema che è già stato utilizzato per compiti di protezione civile e per ordine pubblico in ausilio delle forze di polizia. «Si tratta di una soluzione cosiddetta C5I, ovvero di comando, controllo, comunicazione, computer, cyber e intelligence, – spiegano i tecnici di Leonardo – , in grado di correlare in tempo reale ingenti quantità di dati provenienti da sorgenti eterogenee, per abilitare la situational awareness necessaria per il governo del territorio territorio. Grazie alla capacità di integrazione, correlazione e analisi di X-2030, infatti, i dati satellitari, le informazioni provenienti dalle banche dati e dalla sensoristica di campo, insieme alle immagini acquisite dai droni, consentono la ricostruzione digitale fedele del sito di interesse (digital twin) per individuare i fenomeni in atto e predire le loro evoluzioni nel tempo evidenziando potenziali criticità». Ancora una volta, dunque, dalla tecnologia arriva una risposta importante per la raccolta dei cosiddetti Big Data che integrati possono essere una risorsa senza precedenti. In particolare i dati più interessanti protranno arrivare dal mix di informazioni provenienti dai satelliti per l’osservazione della Terra con i dati provenienti da banche dati di interesse geologico, paesaggistico, naturalistico e archeologico, oltre che con quelli acquisiti da sistemi radar, sensori e droni.

Davide Mosca

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