Quando i sogni vanno all’asta
Non solo quadri, gioielli e orologi: il mondo delle vendite all’incanto scopre nuovi asset. E così, una borsa firmata diventa più redditizia dell’oro
Le palette che si alzano, il banditore che rilancia, il brusio in sala, l’adrenalina che sale e infine eccolo, il colpo secco del martello. Il lotto è aggiudicato, qualcuno si rammarica, altri si arrabbiano, una persona, sola, gioisce. La magia dell’asta è questo e molto altro. È un rito che sembra ripetersi uguale a se stesso ma che, in realtà, è cambiato, anche per i nuovi beni da sogno che si affacciano alle aste. «I gioielli firmati, le gemme di qualità altissima, i diamanti di colore alto o grossa caratura restano i beni rifugio per eccellenza, insieme agli orologi delle storiche Maison, e sono parte del nostro Dna – dice Vittoria Bianchi, amministratore delegato di Faraone Casa d’Aste, a Milano -. La domanda crescente di Luxury Goods, tuttavia, ci ha spinto lo scorso anno ad aprire una divisione specializzata nella raccolta e vendita all’asta di quest’ultimi, intesi non solo come borse altamente ricercate, ma anche come accessori griffati. Secondo il Wealth Report 2021, elaborato da Knight Frank, le borse Hermès sono considerate gli asset più profittevoli in termini di investimento e nell’ultimo decennio la valutazione di quelle più celebri è aumentata del 108%, superando il rendimento dell’oro grazie anche ai valori da record raggiunti nelle aste del 2020».
Un anno che ha visto le aste ancora come i momenti giusti per puntare su beni rifugio, anche se il Covid ha cambiato le regole. «Il nostro mondo è molto cambiato, abbiamo dovuto rinunciare a eventi in presenza in favore di aste a porte chiuse con bidding online, tramite la nostra piattaforma My Faraone o in collegamento telefonico. Alle tradizionali aste in live streaming, dal 2019 abbiamo aggiunto aste a tempo online mensili per soddisfare un pubblico interessato a lotti dal valore contenuto e che hanno performato bene durante il primo lockdown, tenendoci legati a una clientela prevalentemente italiana. Gli stranieri, abituati a visionare i lotti e a partecipare in sala, sono rimasti in disparte, ma nell’ultima asta live dello scorso 14 giugno sono tornati più agguerriti che mai».