Dal 2014, Rolex è Exclusive Partner e Official Timepiece della Biennale Architettura di Venezia, il più prestigioso forum internazionale dedicato al pensiero architettonico. Anche nel 2025, la maison svizzera rinnova il suo impegno a sostegno dell’eccellenza progettuale, promuovendo un dialogo tra innovazione, sostenibilità e artigianato d’eccellenza. L’edizione di quest’anno, curata dall’architetto e ingegnere italiano Carlo Ratti, porta il titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.” e invita a ripensare l’ambiente costruito alla luce delle sfide climatiche globali. Al centro della partecipazione di Rolex alla Biennale vi è il nuovo Padiglione Rolex, un progetto che incarna pienamente la filosofia del marchio: precisione, durata, e rispetto per il contesto. Dopo la struttura del 2018, il padiglione è stato completamente ripensato dalla pluripremiata architetta nigerina Mariam Issoufou, con una visione di sostenibilità che intreccia ambiente, cultura e tessuto sociale. L’architettura del padiglione si ispira ai codici estetici di Rolex, a partire dalla facciata in legno riciclato che richiama la celebre lunetta scanalata degli orologi Oyster. All’interno, un soffitto traslucido in vetro di Murano rifrange la luce naturale in una danza di colori mutevoli, mentre il pavimento in terrazzo veneziano include frammenti di vetro “Cottisso”, in omaggio alla tradizione artigianale locale. Il progetto ha coinvolto artigiani veneziani e ha valorizzato tecniche costruttive tradizionali, con un approccio che va oltre la sostenibilità ambientale per abbracciare anche quella sociale e culturale. Accanto all’architettura, il padiglione ospita un’esposizione multimediale che documenta il processo di costruzione attraverso filmati, modelli e fotografie del lavoro svolto da artigiani italiani. Tra i progetti presentati spicca “Bourj Hammoud: The Value of the Existing”, un documentario della giovane architetta libanese-armena Arine Aprahamian, frutto di un programma di mentorship con la celebre architetta Anne Lacaton, vincitrice del Pritzker Prize. Il progetto riflette sulla rigenerazione urbana attraverso interventi mirati e sostenibili in un quartiere densamente popolato di Beirut Il padiglione racconta anche l’impegno di Rolex per l’artigianato e il design attraverso due interventi emblematici: il restauro della boutique di Milano nella Galleria Vittorio Emanuele II, firmato dallo studio ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel, e il nuovo flagship store di Tokyo, progettato da Gwenael Nicolas. Entrambi gli spazi fondono tradizione e modernità, impiegando materiali locali e lavorazioni raffinate per creare ambienti che riflettono l’identità culturale del luogo e l’eccellenza del marchio. La presenza di Rolex alla Biennale non è solo una vetrina, ma una dichiarazione di intenti. Come nell’orologeria, così nell’architettura: ogni dettaglio conta. Con questa partecipazione, il brand conferma il proprio ruolo non solo come leader nel mondo dell’orologeria, ma anche come promotore di una cultura dell’eccellenza, del tempo ben speso e dello spazio ben costruito.

Davide Mosca

 

Foto Courtesy Rolex

 

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