Saluti da Webb!
La NASA ha rilasciato le prime immagini inviate dal telescopio spaziale
Dallo spazio profondo il telescopio James Webb ci invia una sua prima immagine: è un selfie! Tutto nella norma: fa parte delle operazioni di assestamento del sistema di osservazione presente a bordo. Il telescopio è riuscito infatti a completare con successo la prima fase di allineamento dei suoi segmenti ottici il 18 febbraio, completando le successive due fasi il 25.
Durante il processo di acquisizione immagini Webb ha prodotto in 25 ore ben 1.560 immagini di una singola stella con i suoi 10 rilevatori NIRCam – i sensori del fronte d’onda del telescopio -, fornendo 54 gigabyte di dati. Le immagini sono state quindi unite per produrre un unico fotogramma. Il risultato è solo una porzione di un’immagine composta da oltre oltre 2 miliardi di pixel. “L’acquisizione di così tanti dati nel primo giorno ha richiesto che tutte le operazioni scientifiche e i sistemi di elaborazione dei dati di Webb qui sulla Terra funzionassero senza intoppi con l’osservatorio nello spazio fin dall’inizio.” ha dichiarato Marshall Perrin, addetto scientifico al telescopio Webb e astronomo presso lo Space Telescope Science Institute “E abbiamo trovato la luce da tutti i 18 segmenti molto vicino al centro all’inizio di quella ricerca! Questo è un ottimo punto di partenza per l’allineamento degli specchi”. Tutti e 18 i segmenti che compongono lo specchio primario sono operativi, ma perché lavorino come un unico telescopio si dovrà però aspettare il completamento della fase sette nel corso dei prossimi mesi.
James Webb (JWST) è il telescopio spaziale più grande e potente mai realizzato, frutto dello sforzo congiunto da parte della NASA con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Canadese. Dal suo lancio – avvenuto il 25 dicembre 2021 – il “fratellino” di Hubble ne ha già fatta di strada. Attualmente Webb si trova nel punto d’osservazione Lagrange 2 (L2), a quasi 1,6 milioni di km dalla Terra. Il suo obiettivo è esplorare le fasi della storia dell’universo all’interno del nostro sistema solare fino alle galassie a noi più lontane. Una volta completate tutte le fasi di assestamento, le prime vere immagini scientifiche catturate dal telescopio dovrebbero arrivare entro l’estate.
Francesco di Nuzzo
Foto Nasa