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Salvador Dalí – Me ne faccio un baffo

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13/03/2020

Opere inedite del grande artista alla Kasa dei Libri di Milano

Bizzarro, visionario ed eccentrico, di Salvador Dalí pensavamo di aver già visto tutto, o almeno molto, ma scopriamo con sorpresa che questo artista prolifico e geniale ha ancora tanto da dirci. Scopriamo che nella sua lunga carriera ha curato la scenografia di spettacoli teatrali, illustrato libri di cucina, carte di vini e persino una serie di tarocchi.

Una parte di questo materiale suggestivo e inedito è stato raccolto ed esposto alla Kasa dei Libri  di Milano, uno spazio artistico e culturale che chiamare libreria è riduttivo. Grazie alla lungimiranza del suo fondatore, Andrea Kerbaker, docente all’Università Cattolica in Istituzioni e politiche culturali, autore di romanzi, racconti e saggistica, la Kasa dei Libri accoglie di sovente interessanti e ricercate mostre. In questi giorni accoglie fra i suoi muri (e i suoi libri) la mostra Me ne faccio un baffo, dedicata agli aspetti meno conosciuti dell’eclettico artista dagli inconfondibili baffi e dalla passione smodata per i rinoceronti “Il rinoceronte è l’unico animale che trasporta un’incredibile somma di conoscenza cosmica all’interno della sua armatura”.

La mostra è uno spaccato dell’arte e della vita di Dalí con opere inedite che si concentrano soprattutto sul suo ruolo di illustratore in ambito editoriale.

Tanto per iniziare, la Kasa dei Libri ospita 100 tavole della Divina Commedia realizzate dall’artista a partire dagli anni ’50: il percorso si sviluppa attraverso i tre piani degli appartamenti, illustrando i canti in un crescendo coinvolgente, quasi un’ascesa che segue le tre Cantiche del poema. È un’occasione speciale per ammirare le tavole una di fianco all’altra, anziché doverle sfogliare come si fa normalmente con un libro, in modo da poterne cogliere differenze stilistiche e scelte cromatiche, confrontarle e seguirne lo sviluppo.

Ma Dalí illustrò anche il Don Chisciotte, il Macbeth, il programma dello spettacolo teatrale Così è se vi pare messo in scena da Luchino Visconti nel 1948 a Roma, un Padre Nostro negli anni Sessanta, e una decina di tavole litografiche per la Bibbia. Un’intera sezione del sesto piano accoglie le testimonianze delle bizzarrie del personaggio: le bottiglie che ha disegnato, le pubblicità per una cioccolata, le divertenti fotografie con Amanda Lear nella villa di Cadaqués con una vecchia pubblicità di pneumatici Pirelli sullo sfondo, i libri di ricette, i cataloghi dei gioielli, fino ad arrivare ai costumi con la sua maschera.

Da non perdere è anche Notes sur la poésie di André Breton e Paul Éluard, uno dei testi fondamentali del Surrealismo, realizzato in esigue copie nel 1936 e che contiene un’illustrazione dell’artista spagnolo. Sempre ai tempi del Surrealismo risalgono alcuni introvabili volumi, come Métamorphosis of Narcissus, del 1937, esposto in una delle 550 copie inglesi della prima edizione con una fotografia originale di Cecil Beaton in copertina, e poi un romanzo del dopoguerra, Hidden faces, di cui è esposta anche una rara versione giapponese, e svariati pamphlet dai titoli astrusi come Les cocus de l’art moderne (I cornuti dell’arte moderna).

Nel volume Procès en diffamation, leggiamo le parole di Dalí che si racconta: “Una cosa è assolutamente certa. Con il metodo paranoico-critico ho guadagnato tutti i soldi che ho. Negli ambienti poveri e soprattutto in quelli artistici è molto noto che un pittore inizia a essere rispettato il giorno in cui si compera una macchina, soprattutto se ne compra una molto cara, ancor di più se, oltre alla macchina carissima, può permettersi un autista di buona qualità. Dalí è anarchico e monarchico, quindi contro la società dei consumi. Ha orrore delle macchine e degli oggetti meccanici”…

Si susseguono cataloghi delle mostre di Dalí in tutto il mondo, a volte con poster dedicati, monografie o studi particolari, come un articolo del 1928 su La nova revista di Barcellona, e testimonianze dell’amicizia con Buñuel e García Lorca, o ancora l’edizione originale di un saggio poco noto di George Orwell, Dickens, Dalí and Others, pubblicato negli Stati Uniti nel 1948.

Per concludere, la fantasia surrealista dell’artista si è espressa anche in un libro sul vino e in un ricettario eccezionale: Salvador Dalí aveva una grande passione per la cucina che ha celebrato con il libro “Les Diners de Gala”, dedicato all’amata moglie. Tra gli oggetti curiosi esposti in mostra ci sono anche i tarocchi da lui disegnati in una rarissima edizione limitata a cui lavorò per dieci anni. Il pittore era un grande appassionato di esoterismo e misticismo, e ha personalizzato le illustrazioni inserendo l’immancabile moglie Gala nelle vesti di Imperatrice e se stesso nelle sembianze del Mago.

Istrionico, esibizionista e funambolico, Salvador Dalí è stato un vero genio del Novecento, e la mostra Me ne faccio un baffo è un viaggio alla scoperta del lato meno conosciuto del grande artista, che ancora riesce a stupirci e incantarci.

 

In questi giorni di chiusura forzata per la drammatica situazione situazione provocata dall’emergenza COVID-19  nasce il progetto “La Kasa a casa vostra”, tramite il quale sono stati avviati alcuni laboratori con un progetto in continuo aggiornamento: qui trovate l’elenco dei laboratori che sono già disponibili per il download con la rispettiva descrizione e il link per scaricarli, e per ricevere la newsletter con gli aggiornamenti.

 

Nathalie Anne Dodd

Credits: wikipedia

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