Salvata la tartaruga Speranza Teresina: «Aveva ingerito plastica»
La Caretta Caretta era stata recuperata a fine febbraio nell’estremo nord della Sardegna. Fondamentale l’intervento dei veterinari
L’avevano trovata in serie difficoltà al largo di Capo Testa, nell’estremo nord della Sardegna, davanti alle coste di Santa Teresa di Gallura, debole e quindi bisognosa di immediate cure. La Caretta Caretta, subito ribattezzata Speranza Teresina dal pescatore che l’aveva inizialmente recuperata, alla fine si è salvata. Ma i ricercatori, alcuni giorni più tardi, hanno scoperto che la bella tartaruga marina che nuotava tra la Sardegna e la Corsica aveva ingerito del materiale plastico. Se non l’avessero trovata e poi curata, sarebbe sicuramente morta. Una storia, quella di Speranza Teresina, che, grazie al Parco dell’arcipelago della Maddalena, ha fatto il giro dell’Italia ed è anche finita sulla pagina Facebook del Ministero della transizione ecologica.
Il recupero di Speranza Teresina
La Caretta Caretta era stata recuperata lo scorso 25 febbraio da un peschereccio, davanti a Capo Testa. E così, dopo l’intervento del Parco della Maddalena e dell’associazione SeaMe Sardinia, in coordinamento con l’Amp di Capo Testa Punta Falcone, la forestale e la guardia costiera, l’animale era stato subito consegnato al personale dell’associazione Crama, che gestisce il Centro recupero animali marini del Parco dell’Asinara.
Le indagini sulla tartaruga
L’esemplare è stato quindi sottoposto a una serie di indagini clinico diagnostiche che hanno poi permesso di individuare, grazie a delle radiografie, delle aree scure a livello intestinale. «L’ipotesi che potesse trattarsi di una costipazione da ingestione di plastica doveva però essere confermata e quindi i biologi e il veterinario del Crama hanno alimentato Speranza Teresina con del pesce molto grasso, per favorire l’evacuazione di eventuale materiale pesante presente nel suo intestino – spiegano dal parco maddalenino -. La nostra tartaruga ha quindi finalmente iniziato ad espellere del materiale plastico. Se non fosse stata recuperata a mare in evidente stato di difficoltà, Speranza Teresina sarebbe quasi certamente morta».
Lotta alla plastica
La storia di Speranza Teresina la dice lunga sulla situazione non solo del Mediterraneo ma dei mari di tutto il mondo. «Troppi sono i residui plastici che navigano nei nostri mari, mettendo seriamente a rischio la vita degli animali marini – spiegano ancora dal parco -. Ricordiamo che la specie Caretta Caretta nel Mediterraneo è classificata come “in pericolo”, nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, e come specie prioritaria secondo Direttiva Habitat. Pertanto, necessita di particolare attenzione dal punto di vista conservazionistico».
Dario Budroni