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Sei artisti e un’eredità: a Ulassai l’omaggio a Maria Lai

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11/12/2024

L’arte contemporanea si continua a tessere nella patria natia della grande artista sarda con una mostra speciale che mette in luce le opere di sei artisti emergenti: Silvia Argiolas, Nicola Caredda, Roberto Fanari, Silvia Idili, Silvia Mei e Paolo Pini

Ci sarà tempo fino al 28 febbraio 2025, il CAMUC di Ulassai ospiterà una nuova mostra curata da Gianni Murtas, Antonello Carboni e Chiara Manca. Questo evento rappresenta un ulteriore passo nel percorso culturale della Fondazione Stazione dell’Arte, che da anni si impegna a valorizzare e divulgare l’arte contemporanea, in particolare attraverso progetti che dialogano con l’eredità di Maria Lai. La mostra dal titolo Il Gioco dell’arte” prende forma come un approfondimento tematico sugli artisti protagonisti della prima Biennale d’arte contemporanea dedicata a Maria Lai, conclusasi lo scorso ottobre. Silvia Argiolas, Nicola Caredda, Roberto Fanari, Silvia Idili, Silvia Mei e Paolo Pibi tornano a Ulassai per esplorare, con nuove opere, i legami tra il linguaggio artistico contemporaneo e l’eredità culturale di Lai, figura cardine dell’arte italiana. La mostra si inserisce in un percorso più ampio, avviato lo scorso giugno con la Biennale, che ha celebrato il sogno di Maria Lai di trasformare Ulassai in un laboratorio culturale vivente. L’artista immaginava la Stazione dell’Arte come un luogo non solo di conservazione, ma di creazione, dove arte e gioco si fondessero in una pratica disciplinata e consapevole. “Per essere bravi nel gioco, come nell’arte, ci vuole allenamento e bisogna capirne il linguaggio”, sosteneva Lai, sottolineando l’importanza di un approccio rigoroso e sensibile all’arte. Gli artisti selezionati per questa esposizione incarnano questo spirito, tessendo legami simbolici attraverso opere che parlano di identità, memoria e innovazione. La metafora del tessere, centrale nel lavoro di Maria Lai, diventa qui un mezzo per creare connessioni tra passato e presente, tra territorio e universalità. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Ulassai e la Fondazione Stazione dell’Arte. Il comitato scientifico presieduto da Gianni Murtas ha lavorato per garantire che l’esposizione non fosse solo un omaggio all’artista, ma anche un’occasione per approfondire i temi cari a Lai attraverso gli occhi di una nuova generazione di artisti. Gli imponenti tacchi calcarei d’Ogliastra, simbolo del territorio, sono ancora una volta protagonisti, evocati nelle opere come vertiginosi punti di osservazione verso il futuro. Gli artisti, figli elettivi di Maria Lai, si ispirano alla sua visione per creare un dialogo che supera i confini geografici e temporali, portando l’arte di Ulassai nel mondo. La mostra, visitabile dal mercoledì alla domenica con orari dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:30, rappresenta un invito per il pubblico a riflettere sul valore dell’arte come veicolo di connessione e trasformazione. Con questa iniziativa, Ulassai conferma il suo ruolo di capitale dell’arte contemporanea in Sardegna, un luogo dove la memoria di Maria Lai non è mai staticamente celebrata, ma si rinnova e si reinventa in ogni progetto. Tra gioco e tessitura, memoria e innovazione, questa mostra diventa un’occasione unica per immergersi nella visione di un’artista che ha saputo trasformare il suo territorio in un simbolo universale di creatività e cultura.

Davide Mosca

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