Le verità invisibili
Sergio Pessolano riversa nella fotografia tutta la sua comprensione dell’universo. È un medico pentito e un ingegnere mancato, è un oratore silenzioso e uno scienziato dell’immagine. Appassionato di astrofisica, infonde nelle fotografie la sua visione del mondo, il mistero che si nasconde nel macrocosmo e le verità invisibili che permeano il microcosmo. La vista appannata da un glaucoma gli mostra la realtà a fasce, lo conduce a fissare l’attenzione di volta in volta su dettagli diversi. Ha la capacità di cogliere quell’impercettibile battito che investe la vita delle persone, ne fotografa l’eloquio interiore, la brillantezza degli ideali e l’oscurità delle credenze.
Dopo anni di viaggi nelle zone più impervie del mondo, dove si nascondono etnie sconosciute e la natura rigogliosa si imbeve della grandezza di Dio, Pessolano ha fissato nei suoi volti la verità originaria delle anime e il loro colloquio incessante con la natura, trasferendo nelle sue foto quel miracolo della memoria delle prime civiltà che la globalizzazione ha sbiadito. A volte la bellezza non ha bisogno di colori, con le sole tinte del bianco e nero emergono la gentilezza, il rispetto, lo spirito di comunità, la gioia interiore e il sorriso dimenticato. In altri luoghi è proprio l’esaltazione del colore che racconta universi lontani, culture ancestrali, il miraggio di una società estinta, la magia del rito. Quando le immagini sono creazioni del suo intelletto una musica esce dal pennello creativo, una ventata di colore e di poesia acquerella verità possibili o dona ipotesi su ciò che ancora è inconoscibile.