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Soldatini di carta: il primo e più amato gioco di ruolo

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28/01/2021

Gli esordi di Hugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi al Corriere dei Piccoli

Forse solo i nostri bisnonni possono ricordare i loro primi giochi di ruolo, antesignani dei war games e ambitissimi in tutte le case borghesi di inizio secolo. Mentre le bambine più pacificamente si impegnavano a ritagliare bamboline e vestiti di carta acquistati in cartoleria, i fratelli e cugini combattevano con soldatini di piombo preparandosi alla guerra e a tutte le strategie per fronteggiarla.

All’inizio degli anni Trenta, sul giornalino a fumetti il Corriere dei Piccoli, nato come supplemento del Corriere della Sera, in Italia appaiono i soldatini di carta, con fini più educativi, quasi didattici. Fanno comparsa piccoli eserciti da incollare su cartoncino, ritagliare e montare. E non sono solo soldati ed eserciti ma anche figure che popolano l’immaginario avventuroso dei più piccoli: pellirosse, guerrieri e personaggi di paesi esotici e lontani, teatranti o sportivi: maschere, cantanti d’opera, calciatori e ciclisti.

La bellezza e l’originalità di queste figurine è davvero indiscutibile, non c’è da meravigliarsi che siano state disegnate da firme del fumetto già famose all’epoca o che sarebbero destinate a diventarlo. Parliamo di Hugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi, “che si dilettarono per tutta la vita a costruire modellini di soldati di grande cura tecnica e realismo poetico. Hugo Pratt fu sempre quasi ossessionato da divise e dettagli, che davano realtà storica, precisione e credibilità alle sue opere di fantasia. Generazione figlia di una guerra che non aveva combattuto, questi ‘ragazzi’ mitizzarono gli eserciti liberatori, e sapevano il valore comunicativo di ogni colore di divisa, di ogni mostrina” (ndr). Ma lasciarono il loro segno anche Giorgio Trevisan, Leo Cimpellin e una versione inedita di Guido Crepax, che sarà inventore di molti giochi di battaglie. E un’unica firma femminile, Iris De Paoli.

Il volume in grande formato Soldatini di carta. Le grandi firme del fumetto nel Corriere dei Piccoli oggi rende omaggio a questa forma artistica e culturale riproponendone le pagine più interessanti, quelle dedicate ai soldatini da ritagliare. I guerrieri africani e i pellirosse di Pratt, l’800 di Maupassant e le guerre prussiane di Battaglia, i guerrieri medievali possenti e primitivi di Toppi possiedono quel tratto peculiare che in futuro incoronerà i loro artefici come fumettisti di alto livello. Con loro i soldatini erano capaci di creare veri scenari di avventura e non stavano certo ad aspettare di essere colpiti dalla cerbottana.

La ristampa delle tavole d’epoca, recuperate e restaurate, e per la maggior parte da allora inedite, è accompagnata nel volume edito da Comicout da testi di storici e critici del fumetto, fornendo un quadro sull’arte e sulla storia di questo gioco così diffuso e popolare, che si innalzò ad altissimo livello grafico e di documentazione. Quasi un libro-gioco, un affresco d’epoca che spazia dalle prime figurine di Domenico Natoli negli anni Trenta fino agli anni Sessanta, rivolgendosi sia agli appassionati del grande fumetto italiano sia ai tanti collezionisti e studiosi di divise e di soldatini in miniatura.
Un vero peccato ritagliarli!

 

Nathalie Anne Dodd

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