La 44esima edizione della competizione approda in Arabia Saudita

È la gara motorsport più estrema e affascinante del pianeta. È finalmente tempo di Dakar. Il primo gennaio del 2022 ha visto ai nastri di partenza circa seicento mezzi tra auto e moto. Dodici tappe, quattromila chilometri di prove speciali e un totale di ottomila chilometri disseminati nei deserti ostili dell’Arabia Saudita mettono a dura prova più di mille partecipanti a bordo di auto a propulsione tradizionale, ibrida o completamente elettrica e poi quad, buggy, moto e camion.

Uno spettacolo epico dove si sfidano i mostri sacri del rally mondiale come Sebastien Loeb, Stephane Peterhansel e Carlos Sainz accanto, però, a centinaia di altri piloti noti e meno noti disposti a tutto pur di scrivere questa pagina di storia della edizione numero quarantaquattro della Dakar. Con l’obiettivo di vincere per i campioni, con il sogno di concludere almeno il percorso per tutti gli altri. Partenza da Jeddah per poi toccare alcune città come Al Artawiyah e Al Qaisumah, fino a Riyadh capitale dell’Arabia Saudita dove verrà allestito il bivacco fino all’8 di gennaio che sarà la giornata di riposo. Dal 9 ripartirà la competizione toccando le città di Al Dawadimi, Wadi Ad Dawasir, Bisha e ritorno al punto di partenza: Jeddah. Il 14 di gennaio sarà la giornata conclusiva che vedrà incoronati i vincitori e i sopravvissuti alla gara più dura e difficile al mondo.

Nessuno, infatti, si sogna di fare pronostici sulla vittoria finale. Qui gli imprevisti sono all’ordine del giorno e le sollecitazioni ambientali sui mezzi spesso costringono i piloti a doversi fermare. A volte per riparare al volo il guasto, a volte per constatare l’irrimediabile rottura e attendere il recupero dell’assistenza. Nessuna certezza, dunque, anche se la storia e la statistica vengono in soccorso. Tra le auto, nelle ultime due edizioni, sono da evidenziare i successi dello squadrone X Raid con i Buggy di Mini a due ruote motrici e delle Toyota Gazoo Racing del team Overdrive. Sul fronte delle moto la storia parla di una sfida a due tra Honda e Ktm che negli ultimi anni hanno visto i piloti alternarsi nelle vittorie.

La novità assoluta sarà la categoria T1-Ultimate dedicata alle vetture a zero o a basse e emissioni. Qui c’è grande attesa per l’elettrica Audi Rs Q e-tron affidate al 14 volte campione della Dakar Stéphane Peterhansel, a Carlos Sainz e Mattias Ekstrom e anche per il buggy a bioetanolo di Guerlain Chicherit. Sono poi già allo studio i primi prototipi a idrogeno che già dal 2023 potranno competere alla Dakar. È intenzione infatti della società organizzatrice del rally raid insieme a Fia raggiungere l’ambizioso obiettivo di far correre nel 2030 solo mezzi a basse o a zero emissioni.

 

Davide Mosca

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