Stefano Boeri propone un Bosco Verticale anche per Dubai
Alla COP27 un appello agli architetti per ridurre il surriscaldamento globale
Alla COP27 di Sharm, – la XXVII Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso fino al 18 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto – Stefano Boeri Architetti presenta il Bosco Verticale progettato per Dubai (sede della prossima COP nel 2023): due torri, alte 190 e 150 metri, che ospitano sulle facciate 2640 alberi e 27600 arbusti, insieme a un sistema di serre e orti idroponici.
Il nuovo progetto di Stefano Boeri
Grande attenzione nel progetto è stata data alla gestione del ciclo dell’acqua – attraverso processi di desalinizzazione e il recupero delle acque grigie – così come all’energia da fonti rinnovabili, grazie alle superfici fotovoltaiche che saranno in grado di produrre 5100 kWh di energia pulita, stoccata con un sistema di batterie ad idrogeno che alimenteranno anche i processi legati al ciclo delle acque dell’edificio. Tra gli altri aspetti, sono in corso ricerche mirate a identificare tecnologie costruttive, materiali e strategie per l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua e la gestione dei rifiuti per trasformarle in risorse utili a garantire la sostenibilità del ciclo di vita dell’edificio. Il progetto, commissionato da Impact One, rappresenta il primo prototipo di Bosco Verticale per le aree MENA del mondo, con l’obiettivo di integrare i benefici della forestazione urbana – assorbimento polveri sottili, regolazione microclima, riduzione dell’effetto serra – con le innovazioni nell’ambito della gestione del sistema idrico nei climi aridi e l’ottimizzazione della produzione di energia da fonti rinnovabili.
La dichiarazione di San Marino
La Dichiarazione di San Marino è l’appello firmato da Stefano Boeri con Norman Foster e gli Ordini Professionali all’ 83a sessione del Comitato UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) a San Marino. Una call to action che si rivolge ad architetti, pianificatori, amministratori e costruttori perché nel loro lavoro di trasformazione dello spazio abitato applichino tutti gli strumenti a disposizione per ridurre le cause del surriscaldamento globale, considerando che il settore dell’edilizia è responsabile del 40% di emissioni della CO2 presente nella nostra atmosfera. Ogni architettura, oltre ad ospitare una quota importante di verde che riduce il calore e assorbe i veleni dell’aria urbana, può e deve diventare una centrale di accumulo e distribuzione di energia pulita e rinnovabile.
Sibilla Panfili