The Moon Gallery Garden – 100 opere d’arte sulla Luna
Un progetto romantico e avveniristico per lasciare la nostra traccia sul satellite d’argento
A cosa serve una galleria che nessuno può visitare, o una forma artistica che nessuno può vedere e sperimentare in prima persona?
La risposta ci arriva dalla Moon Gallery, una galleria d’arte collaborativa internazionale che ha l’obiettivo di allestire il primo museo permanente di idee sulla Luna. Il progetto della Moon Gallery nasce da Zone2Source – un palcoscenico per arte, natura e tecnologia, circondato dal verde paesaggio dell’Amstelpark di Amsterdam – e ci offre una nuova prospettiva su quel mondo isolato e ascetico che affascina le nostre notti.
I misteri della Luna
A volte splendente, a volte tenebrosa, dalla notte dei tempi la Luna rappresenta un momento di riflessione collettiva e ispira svariate culture e forme d’arte. E in quanto nostro riferimento per lo spazio e il tempo, è diventata un obiettivo primario per l’esplorazione scientifica, la scoperta, la colonizzazione e l’abitabilità dello spazio. Un lander lunare con rover e telescopi si stabilirà nella Glass House della Moon Gallery insieme a una selezione di opere d’arte e prototipi progettati per essere inviati sulla Luna, e le riprese delle telecamere di bordo dei rover e di un telescopio verranno trasmesse su schermi video. Le stampe astrofotografiche realizzate da Jamal Ageli saranno esposte insieme alla documentazione delle sessioni di astronomia della Moon Gallery Garden presso la Glass House stessa. La mostra comprenderà anche performance di astronauti e i visitatori saranno invitati a pensare a cosa vorrebbero inviare sulla Luna, a presentare le loro proposte alla Moon Gallery Foundation e a cogliere l’occasione per mettere a fuoco le proprie idee.
La galleria d’arte extraterrestre
Così come l’umanità si espande nel sistema solare, altrettanto farà l’arte. Già molti satelliti e missioni spaziali hanno trasportato opere d’arte nello spazio, ma la Moon Gallery propone la prima galleria d’arte extraterrestre permanente, sotto forma di installazione di 100 opere di artisti, già per il 2025. La Moon Gallery, infatti, lancerà sulla Luna 100 manufatti compattati in una lastra di 10 x 10 x 1 cm e montata su un pannello esterno di un lander lunare, con l’obiettivo di promuovere l’arte in una futura società interplanetaria. Per Moon Gallery questo gesto simbolico è una vera e propria missione, è un modo per riavviare la cultura, ripensare i nostri valori per vivere meglio sul pianeta Terra. Il suo fine è portare il meglio dell’umanità sulla Luna e di far godere ai terrestri dei benefici del satellite, attraverso un processo di esplorazione sostenibile. Le iniziative di Moon Gallery collegheranno l’Arte con la Luna, Marte e oltre ancora. Tutto ciò prevede l’organizzazione di incontri, workshop, corsi e progetti in varie università, sessioni in conferenze internazionali, mostre d’arte, performance musicali e visive. Ma torniamo a chiederci: a cosa serve una galleria che nessuno può visitare, o un’arte che nessuno può vedere e sperimentare in prima persona? La risposta è duplice: il valore artistico dei reperti archeologici avrà un senso per chi li troverà in futuro e la conversazione intorno all’arte ha un valore in sé e per sé. L’arte non è semplice merce commerciale da appendere alle pareti, ma piuttosto un dialogo sulla condizione umana, è una ricerca di comprendere la realtà.
Come si mandano 100 opere d’arte sulla Luna?
Raggiungere lo spazio è relativamente facile; stare nello spazio è molto più difficile. L’atterraggio sicuro di una navicella spaziale su un corpo astronomico estraneo è il culmine dell’ingegnosità umana. La massa è tutto. Ogni chilo di massa aumenta enormemente la complessità e il costo di arrivare sulla Luna. Per questo motivo, Moon Gallery impone un rigido limite artistico: ogni opera d’arte si deve inserire in un solo centimetro cubo. Queste micro idee altamente concentrate – semi della cultura del futuro – contribuiranno alla creazione del primo avamposto lunare. La cultura fa una distinzione tra mera sopravvivenza e vita, e questi semi spaziali serviranno come piattaforma per ripensare i nostri valori e per vivere con maggior consapevolezza sulla Terra.
Nathalie Anne Dodd