Torna il pop-up store Panerai alla Design Week e apre in Montenapoleone
Jean-Marc Pontroué rivela: «Ho voluto con forza che diventassimo l’Official Timekeeper della manifestazione. Un marchio dall’anima profondamente italiana non poteva mancare questo appuntamento»
«Ho scoperto il Salone del Mobile e la Design Week alcuni anni fa, in circostanze curiose: dovevo prenotare una stanza in città in quel periodo e non ne trovavo nessuna che costasse meno di 2.000 euro a notte. Mi chiedevo che diavolo stesse succedendo a Milano per giustificare quei prezzi. Poi ho visto e ho capito». Jean-Marc Pontroué, amministratore delegato di Panerai, è un manager che in carriera ne ha viste tante. Il fatto che racconti così il suo primo approccio al Salone del Mobile la dice lunga sulla potenza dell’evento e sul perché il marchio di alta orologeria del gruppo Richemont, dall’anima profondamente italiana, ne sia anche per il 2024 Official Timekeeper. Dopo aver “visto e capito” che cosa fosse in grado di muovere l’evento, visitando di persona gli stand di Rho Fiera Pontroué ha poi compreso perché il suo brand sarebbe stato l’unico dell’orologeria ad avere legittimazione in quel contesto.
«Il primo evento della Design Week cui ho partecipato era organizzato da Audi e non capivo che cosa c’entrassero le auto con i mobili. Dopo aver seguito solo gli eventi del Fuorisalone e scoperto la portata dell’audience che è capace di muovere, due anni fa sono andato per la prima volta nei padiglioni della fiera. Là ho aperto gli occhi e compreso l’enorme visibilità che ha e che dà questo evento a chi vi partecipa, specialmente ai marchi presenti che non hanno un legame diretto con l’arredamento. Per esempio, quando ho visto il lounge bar di Franciacorta mi sono chiesto: perché non Panerai? Siamo uno dei pochi brand di orologeria dal design immediatamente riconoscibile, italiano, che ci viene dal passato ma che è saldo nel presente e proiettato al futuro. Così ho coinvolto il team italiano per capire se c’era la possibilità di diventare Official Timekeeper, abbiamo negoziato e alla fine ci siamo riusciti, con una posizione all’interno della fiera in cui accogliere ospiti e clienti».
Panerai si propone di arricchire l’esperienza dei visitatori con due punti di interesse capaci di riflettere la geografia dell’evento: un pop up store di 80 mq a Rho Fiera Milano e la nuova Casa Panerai, recentemente inaugurata in via Montenapoleone. Un caso, quello del pop up store, su cui Pontroué ritorna per spiegare l’impatto dell’evento sul marchio. «In tutta onestà, lo scorso anno non avevamo l’idea di vendere orologi ma di esserci, di aumentare la brand awareness di Panerai all’interno di un’audience potenziale in linea con il brand: designer, architetti, creativi. Per far capire quanto avessimo sottostimato la portata della nostra presenza in fiera, vi do un dato. Avevamo ipotizzato un passaggio di una cinquantina di persone al giorno nel pop up store: il primo giorno ne sono passate novecento. Abbiamo dovuto far aspettare la gente fuori dal negozio, chiamare persone del team italiano a dare una mano, ma siamo riusciti a cavarcela. Quest’anno, alla luce di quella esperienza, siamo molto più preparati. In fiera siamo nel mezzo del nostro territorio, fatto di design, tecnica, creatività, italianità».
E il fatto che il CEO stesso sia appassionato di arte e design, aiuta questa collaborazione: «Quando vengo in Italia, non solo a Milano, passo molto del mio tempo libero a visitare musei e gallerie, anche private. In città mi capita di vistare mostre a Palazzo Reale o in Brera. O anche il museo dell’Alfa Romeo, un luogo d’ispirazione per il design e la meccanica. L’Italia è un posto fantastico per conoscere ogni volta qualcosa di nuovo e Milano è l’unico luogo al mondo in cui può essere concepito un evento come il Salone. Negli ultimi dieci anni la città ha visto una crescita impetuosa ed è diventata sempre più internazionale, come testimonia l’aumento del numero di hotel di lusso e di luxury brand che vi si sono installati. È diventata una meta per il turismo di alto livello, non solo business. Gli indicatori ci dicono che questo tipo di turismo aumenterà ancora e la cosa ci fa gioco: come risultati di marchio, per Panerai Milano è una delle città al mondo con la crescita più forte».
Davide Passoni