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Un cimitero si trasforma in orto urbano

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25/11/2019

Prinzessinnengarten, l’iniziativa green che riporta la vita dove non c’era più

La creazione del Prinzessinnengarten, l’orto urbano sorto nella Moritzplatz del quartiere di Kreuzberg, a Berlino, è un’esperienza pilota che ha ottenuto grande successo ed è stata copiata in molte città di tutto il mondo, grazie alla messa in opera di pratiche di condivisione degli spazi secondo principi di sostenibilità alimentare e di rispetto per la natura.

Il grande orto urbano, realizzato su una superficie di oltre 6000 mq nel centro di Kreuzberg, si è distinto per avere dato nuova linfa a un’area degradata della città, che grazie all’organizzazione no-profit  Nomadic Grün nel 2009 ha fatto rinascere il quartiere. All’insegna della coltivazione fai-da-te biologica, i cittadini si sono adoperati in lavori di semina, piantumazione, lavorazione e conservazione degli ortaggi, ma anche nell’allevamento delle api, dando vita a una produzione locale che ha trasformato un terreno incolto in paradiso verde. I bambini si sono appassionati al giardinaggio e all’apicoltura, trasformando un momento ludico in vero e proprio progetto educativo, gli adulti hanno avuto la possibilità di coltivare e consumare i prodotti del proprio orto e anche avviare piccole attività commerciali, e per gli anziani è stata anche un’occasione di socializzazione. Sono sorti bar e ristoranti, sessioni di giardinaggio e workshop su temi come l’apicoltura o la coltivazione delle patate, e mercati come il “Culture Winter Market & Circus”, che si rivolge in particolare alle famiglie.

Oggi però la concessione per l’uso dell’area sta per scadere, e l’associazione Prinzessinnengarten Kreuzberg/Common ha deciso di intraprendere una nuova avventura, cioè di creare una nuova realtà che permetta una vera coltivazione a terra in spazi più ampi e lontani dal caos cittadino. Il luogo prescelto è a dir poco esemplare, si tratta del vecchio cimitero di St. Jacobi a Neukölln, nel vasto parco cimiteriale tra Hermannstraße e Oderstraße, e le ragioni di questa scelta sono molteplici.

Il cimitero di  St. Jacobi sarà chiuso a breve, poiché le sepolture non sono più in corso ed è diventato urgente riconvertire lo spazio dismesso, in preda all’incuria e in mano al traffico di droga. Da un lato l’Evangelischer Friedhofverband (Associazione cimiteriale evangelica) voleva riqualificare la zona mantenendo la pace e la tranquillità del luogo e abbattere i costi per le spese di mantenimento delle aree verdi, dall’altro l’associazione Common Grounds era entusiasta di sfruttare un’area in cui erano già presenti alberi secolari, grandi prati e specie animali rare per creare un orto alimentare.

Anche l’Unione Europea si è resa partecipe del progetto e ha messo a disposizione fondi del progetto europeo BENE (Berliner Programm für Nachhaltige Entwicklung), che promuove progetti e iniziative innovativi per la sostenibilità berlinese. Per l’amministratore del cimitero, che è responsabile di 17 cimiteri protestanti, l’operazione significa anche sgravio finanziario: il collettivo di giardinieri si occuperà in futuro delle poche tombe ancora occupate nel cimitero di St Jacobi, e in questo modo il personale può essere utilizzato nei cimiteri dove ancora si svolgono le sepolture.

L’obiettivo principale del progetto è vivacizzare l’area creando opportunità di educazione ambientale e preservare il carattere naturale del sito. Lisa Dobkowitz, giardiniere paesaggista e amministratore delegato di PrinzessinnenGartenBau UG e Matthias Wilkens, giardiniere indipendente, che hanno fatto parte del team di Prinzessinnengärten fin dall’inizio e hanno contribuito alla costruzione del giardino di Moritzplatz, ora sono i principali responsabili del progetto del giardino di Neukölln.

Mentre i giardinieri di Moritzplatz hanno dovuto costruire tutto, qui c’è un’area verde secolare. “Finalmente possiamo anche coltivare il terreno, cosa che non era possibile a Moritzplatz”, riferisce Matthias Wilkens. Tuttavia, c’è una restrizione: ai giardinieri non è consentito scavare oltre i 1,60 metri di profondità per non disturbare la pace dei morti.

Oltre ai letti rialzati per la messa a dimora delle piante, Lisa Dobkowitz e Matthias Wilkens hanno deciso di costruire un padiglione dove si possono svolgere corsi di giardinaggio e sviluppare progetti di sostenibilità. Nella parte posteriore del cimitero – che presto dovrebbe essere convertito in terreno edificabile – è prevista la realizzazione dell’orto. La gastronomia, invece, avrà uno spazio ridotto in funzione della nuova natura del progetto, e si concentrerà intorno alla capanna di legno, direttamente all’ingresso del cimitero.

Il nuovo giardino urbano quindi non sarà una copia di quello che si trova a Moritzplatz, ma farà dialogare le diversità ambientali e la destinazione primaria del sito con le aree didattiche, creando un circolarità simbolica fra vita e morte. Tutto si può creare e nulla si distrugge.

 

Nathalie Anne Dodd

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