Milan Ingegneria realizzerà una struttura sostenibile e super tecnologica per ricostruire l’antica immagine dell’anfiteatro romano
Il simbolo di Roma avrà una nuova arena. Duemila anni dopo la sua costruzione, il Colosseo si ritroverà con una pavimentazione in legno, super tecnologica e non impattante. Gli obiettivi sono diversi, tra cui quello di recuperare l’antica immagine dell’anfiteatro e anche quello di contribuire a preservare i resti archeologici della struttura. Il bando, promosso da Invitalia, è stato aggiudicato da Milan Ingegneria. A disposizione ci sono 18,5 milioni di euro. «Ancora un passo avanti verso la ricostruzione dell’arena, un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica» commenta il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Il Colosseo, a differenza di altri anfiteatri romani, non ha più la sua arena. È crollata nel corso dei secoli e, di conseguenza, si possono soltanto vedere i sotterranei della pavimentazione su cui combattevano i gladiatori. Nel 2014, dunque, l’idea di ricostruire l’arena dell’Anfiteatro Flavio. Dopo anni di studi (e anche di polemiche) il bando è stato finalmente aggiudicato. «La nuova arena, così come previsto dal Documento di indirizzo alla progettazione (Dip) elaborato dagli architetti, archeologi, restauratori e strutturisti del Parco Archeologico del Colosseo, sarà leggera, reversibile e sostenibile – specificano dal ministero -. Il progetto vincitore, infatti, è stato realizzato sulla base del Dip, redatto ai sensi del Codice dei Contratti per consentire al progettista di avere piena contezza di ciò che viene richiesto dall’amministrazione per il perseguimento degli obiettivi posti a base dell’intervento e delle modalità con cui tali obiettivi devono essere conseguiti».
Dopo l’aggiudicazione del bando da parte del gruppo di lavoro composto da Milan Ingegneria e altri partner, adesso si entra così nella fase operativa del progetto. Una operazione che, almeno all’interno dell’antico anfiteatro, cambierà il volto del Colosseo. «Un progetto che, con tecniche costruttive innovative, uso di materiali appropriati e metodologie di analisi raffinate, permetterà di garantire sicurezza, funzionalità ed economia realizzativa che, oltre a restituire l’immagine originaria del monumento e del suo funzionamento come complessa macchina scenica, permetterà anche di rafforzare tutela e conservazione, in particolare di proteggere le strutture ipogee» spiegano ancora dal Ministero della Cultura.
I progettisti utilizzeranno materiali sostenibili che, dunque, contribuiranno anche alla tutela dei delicati resti degli antichi sotterranei. «Il piano sarà in legno di Accoya, ottenuto con un particolare processo che ne aumenta resistenza e durabilità: scelta sostenibile che evita l’abbattimento di specie pregiate – sottolineano dal Ministero -. Alcune porzioni del piano saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale. A livello conservativo, poi, 24 unità di ventilazione meccanica distribuite lungo il perimetro controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti ipogei: in soli 30 minuti sarà garantito il ricambio completo dell’intero volume d’aria. Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento. L’intervento consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico, anche attraverso eventi culturali di altissimo livello».
Dario Budroni