Una nuova scoperta a Pompei svela i segreti di un importante tribuno e prefetto
Il ritrovamento della luce anche sulla storia della Spagna in quanto il tribuno militare aveva la carica di prafectus Autrygonum. Gli Autrygoni, o Autorigoni, erano un popolo delle regioni settentrionali della penisola iberica
Non finiscono di stupire le meraviglie e le scoperte di Pompei. Un luogo magico che grazie ai paesaggi e le vedute sul golfo di Napoli avevano attratto figure illustri come Cicerone e Agrippa. Oggi la scoperta di una tomba di Numerius Agrestinus, figlio di Numerius, Equitius Pulcher, tribuno militare, prefetto degli Autrygoni, prefetto del genio militare, Duumviro per la giurisdizione (magistrato più alto di Pompei) per due volte conferma quando scritto in precedenza anche grazie all’incisione. Un ritrovamento possibile grazie ai lavori utili per realizzare un’intercapedine per l’edificio di San Paolino, futura sede della biblioteca del Parco archeologico di Pompei. La scoperta, annunciata sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, rivista online dedicata alle nuove ricerche nel sito archeologico, ha visto la collaborazione di Maria Chiara Scappaticcio, Professore Ordinario di lingua e letteratura latina all’Università Federico II di Napoli, e Alberto Dalla Rosa, Professore Ordinario di Storia Romana all’Université Bordeaux Montaigne. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha evidenziato l’importanza di Pompei per la comprensione della società antica e ha sostenuto una campagna di scavi nazionale per ampliare le ricerche nei parchi archeologici italiani. Gli scavi di Civita Giuliana, recuperati dall’attività illegale dei tombaroli grazie a un accordo tra il Parco archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, sono un esempio di questa iniziativa. Pompei è considerata un modello di gestione e conservazione del patrimonio culturale, come riconosciuto dalla Commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira. Massimo Osanna, Direttore generale Musei, ha sottolineato come la scoperta della tomba di Numerius Agrestinus rappresenti un importante risultato del progetto di ristrutturazione degli edifici demaniali nell’area di San Paolino. Questo ritrovamento, insieme alla tomba monumentale di Nigidius Alleius Maius, scoperta alcuni anni fa nella stessa area, contribuisce a illuminare la storia e la società dell’antica Pompei. Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei, ha spiegato che la scoperta dimostra la rete di potere che collegava le élite dell’impero, evidenziando l’importanza del riconoscimento e del prestigio sociale per chi si era battuto per l’impero. La tutela, la ricerca e la valorizzazione a Pompei sono strettamente intrecciate, e questa scoperta ne è un esempio lampante. La carica di “praefectus Autrygonum” è particolarmente interessante. Gli Autrygoni, o Autorigoni, erano un popolo delle regioni settentrionali della penisola iberica, e Augusto fu impegnato nelle guerre cantabriche (29-19 a.C.) per completare l’occupazione della Spagna. Questo titolo, finora sconosciuto, fornisce nuove intuizioni sull’organizzazione del potere romano nella transizione verso l’impero.
Davide Mosca