Uno studio cinematografico nello spazio
Il lancio della stazione sulla ISS è previsto per il 2024
La nuova frontiera del cinema passa anche dalle stelle del cielo. La compagnia di intrattenimento inglese Space Entertainment Enterprise (S.E.E.) ha deciso di portare l’intrattenimento là dove nessuno è mai giunto prima con la prima stazione cinematografica spaziale al mondo, la SEE-1, permettendo per la prima volta di produrre e trasmettere in streaming contenuti in ambiente a microgravità. La stazione, attualmente in sviluppo e il cui lancio ufficiale è previsto per la fine del 2024, è progettata in collaborazione con la società aerospaziale Axiom Space, specializzata nello sviluppo di nuove soluzioni commerciali tra il nostro pianeta e la Stazione Spaziale Internazionale. “L’aggiunta di un luogo di intrattenimento dedicato alle capacità commerciali di Axiom Station sotto forma di SEE-1 amplierà l’utilità della stazione come piattaforma per una base di utenti globale ed evidenzierà la gamma di opportunità offerte dalla nuova economia spaziale” ha affermato Michael Suffredini, presidente e CEO di Axiom Space.
L’azienda punta così ad offrire al pubblico prodotti altrimenti impossibili da sviluppare sulla Terra, come eventi sportivi, film e programmi televisivi in totale assenza di gravità. “SEE-1 è un’incredibile opportunità per l’umanità di spostarsi in un regno diverso e iniziare un nuovo entusiasmante capitolo nello spazio”, hanno dichiarato Dmitry ed Elena Lesnevsky, co-fondatori di S.E.E. “Fornirà una casa unica e accessibile per infinite possibilità di intrattenimento in un luogo ricco di infrastrutture innovative che scateneranno un nuovo mondo di creatività.”
L’interno della SSE-1 è composto da un modulo gonfiabile dal diametro di circa sei metri, adattabile per diverse tipologie di attività, tra cui la produzione di materiale multimediale e per ospitare contenuti ed eventi di terze parti. All’inizio la stazione sarà collegata alla Axiom Station, la struttura commerciale della Axiom Space sulla ISS. Una volta pronta a sganciarsi dal complesso orbitale nel 2028, lo spazio dedicato alla creazione dei contenuti comprenderà un quinto del suo volume totale.
Francesco di Nuzzo