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Vitruvius N5 Najiba

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28/06/2019

Lo superyacht di lusso che ama l’ambiente.

Performante, ecologico e mozzafiato.

Design accattivante, alte prestazioni e una speciale attenzione alla sostenibilità contraddistinguono Najiba, lo superyacht Feadship costruito in alluminio, il cui punto di forza è l’alleggerimento del peso e la riduzione dei consumi di carburante. Tecnologia ed efficienza si incontrano con comfort ed estetica per dare vita a uno superyacht da sogno.

Lo spettacolare 58 metri Feadship Najiba – progettato da Vitruvius Yachts – ha visto coinvolto il cantiere Feadship di Aalsmeer, responsabile dell’ingegneria e della costruzione, gli architetti e ingegneri navali di Feadship De Voogt, e l’ideatore del concept, il geniale Philippe Briand, che ha lavorato in sinergia con gli altri professionisti per raggiungere obiettivi ambiziosi.

Najiba è uno yacht insolito, le sue linee sottili e la caratteristica prua verticale si basano sulla ricca esperienza di Briand nella progettazione di barche a vela veloce. Dopo mesi di architettura navale meticolosamente pianificata e diversi anni di costruzione, Najiba è stato lanciato nel gennaio 2019. Il consumo medio di carburante di Najiba è di soli 11,4 litri per miglio nautico alla velocità di crociera di dodici nodi, tra il 20% e il 25% in meno di qualsiasi altro motoryacht equivalente delle stesse dimensioni. La barca ha una velocità massima di 17 nodi, superando l’obiettivo originario di 16 nodi, mentre la sua autonomia raggiunge oltre 6000 nm, mille in più rispetto al valore specificato.

“Questi risultati significano che – nonostante la complessità del suo sviluppo e della sua costruzione – con Najiba abbiamo superato tutte le aspettative”, commenta Roderick de Vries, direttore tecnico del cantiere Feadship di Aalsmeer. “Lavorando a stretto contatto con il team Vitruvius/Briand, l’efficienza dello scafo è stato il leitmotiv del progetto da un punto di vista ingegneristico. Abbiamo dovuto trovare il giusto equilibrio tra il desiderio di Briand di ridurre al minimo tutte le fonti di resistenza e i valori Feadship di garantire il massimo comfort per i clienti, la facilità di manutenzione per l’equipaggio e le alte prestazioni. È stata una sfida impegnativa, ma siamo riusciti a combinare il meglio dei due mondi”.

Come progettisti del concept originale, Philippe Briand e il suo team di Vitruvius Yachts, con sede a Londra, si sono impegnati a tradurre la loro filosofia in un Feadship e a creare un progetto di motoryacht estremamente efficiente. “Abbiamo sfruttato la nostra decennale esperienza nella progettazione di barche a vela per ottimizzare le linee dello scafo, le proporzioni e il peso della barca”, spiega Briand.

“Ci sono vari parametri relativi alla resistenza dello scafo. Ad esempio, per una data lunghezza complessiva, l’ideale è avere una prua a piombo con una linea di galleggiamento massima in acqua. Un altro parametro è quello di cercare di ridurre la zona bagnata – la zona dello scafo immersa nell’acqua – in quanto questa ha il maggiore impatto sulla velocità di crociera. Abbiamo anche ottimizzato la pressione sullo scafo e ridotto la resistenza alle onde, assicurando una distribuzione più uniforme possibile delle linee. In Vitruvius siamo abituati a progettare barche e yacht in alluminio, il che porta a un risparmio di peso e riduce il dislocamento. L’inerzia della barca è minore, lo stesso vale per la resistenza alle onde in navigazione e per l’angolo di beccheggio, che consente un’ulteriore riduzione del consumo di carburante. L’alluminio, inoltre, apporta ulteriori benefici in termini di comfort di movimento, come è stato immediatamente percepibile durante le prove in mare di Najiba.

Insieme a Feadship crediamo che questo progetto sia un passo cruciale verso una maggiore sostenibilità degli superyacht, un percorso che ci aspettiamo sia seguito da un numero sempre maggior numero di armatori. Najiba è un motoryacht veramente innovativo e conferma cosa si può ottenere quando due esperti condividono le loro conoscenze ed esperienze per raggiungere un obiettivo più grande”.

Nathalie Anne Dodd

© Feadship

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